Dopo aver pubblicato la ricetta per la Torta all'arancio e al cacao, oggi cambiamo tema. La cicerchiata è un dolce tradizionale dell'Italia centrale, in particolare delle regioni Abruzzo, Molise, Umbria e Marche. Si tratta di una preparazione simile agli struffoli napoletani, costituita da palline di pasta fritte, immerse nel miele e decorate con confettini colorati. La sua storia è legata alle celebrazioni del Carnevale. Il nome "cicerchiata" deriva dalla parola "cicerchia", un legume che ha una forma simile a quella delle palline di pasta utilizzate nel dolce. Le palline di pasta, fritte o cotte al forno, ricordano quindi per forma i semi di cicerchia.

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Come altri dolci tipici del Carnevale, la cicerchiata simboleggia l'abbondanza e la gioia, rappresentando un momento di festa prima della sobrietà della Quaresima. In molte famiglie, la cicerchiata viene preparata ancora oggi seguendo le ricette tramandate di generazione in generazione.

Storia e Diffusione

Origini antiche

La cicerchiata è un dolce che affonda le sue radici in tempi molto lontani, con origini che risalgono probabilmente al Medioevo. Durante questo periodo, la cucina era strettamente legata alle risorse disponibili e alla semplicità degli ingredienti. I contadini, in particolare, utilizzavano ciò che avevano a portata di mano: miele, farina e frutta secca erano elementi comuni nelle loro dispense. Il miele, considerato un bene prezioso, rappresentava un dolcificante naturale che non solo insaporiva i dolci ma svolgeva anche un ruolo di conservante, rendendo le preparazioni più durevoli. La cicerchiata, quindi, nasce come un dolce rustico, simbolo di una tradizione culinaria che trasformava la semplicità in sapore e convivialità. Il suo nome sembra derivare dalla forma delle palline di impasto, che ricordano i semi di cicerchia, un legume antichissimo coltivato nelle stesse aree in cui il dolce è tipico. Questo dettaglio etimologico rafforza il legame tra la cicerchiata e la cultura contadina, in cui nulla veniva lasciato al caso.

Legame con il Carnevale

Il legame tra la cicerchiata e il Carnevale è uno degli aspetti più affascinanti della sua storia. Nel periodo carnevalesco, la tradizione voleva che ci si concedesse cibi ricchi, dolci e grassi, in preparazione al periodo di digiuno e penitenza della Quaresima. La cicerchiata, con la sua dolcezza avvolgente data dal miele e la croccantezza delle mandorle, incarnava perfettamente questo spirito festoso. Durante il Carnevale, infatti, la tavola era imbandita con pietanze che simboleggiavano l’abbondanza e la gioia di vivere, e questo dolce, semplice ma gustoso, diventava un protagonista indiscusso delle celebrazioni. Le famiglie si riunivano per prepararlo insieme, creando un momento di condivisione e allegria che rafforzava i legami comunitari. Anche oggi, la cicerchiata viene spesso servita durante il Carnevale, mantenendo viva questa antica tradizione.

Aree geografiche e varianti regionali

La cicerchiata è un dolce profondamente radicato nella tradizione di diverse regioni italiane, tra cui Abruzzo, Molise, Umbria e Marche. Ciascuna di queste aree ha sviluppato una propria interpretazione del dolce, con leggere variazioni negli ingredienti e nelle tecniche di preparazione. In Abruzzo e Molise, ad esempio, si predilige l’uso di miele locale, spesso di acacia o millefiori, che conferisce al dolce un aroma unico e inconfondibile. Nelle Marche, invece, è comune arricchire la cicerchiata con decorazioni colorate, come diavoletti di zucchero, per rendere il dolce ancora più vivace e adatto alle festività carnevalesche. In Umbria, alcune varianti includono l’aggiunta di agrumi o spezie, come la cannella, per un tocco aromatico particolare. Queste differenze, pur mantenendo intatta l’essenza del dolce, testimoniano la ricchezza della tradizione gastronomica italiana e la capacità delle comunità locali di adattare una ricetta alle proprie risorse e gusti.

Somiglianza con gli struffoli napoletani

Un aspetto interessante della cicerchiata è la sua somiglianza con gli struffoli napoletani, un dolce tipico della tradizione campana. Entrambi i dolci si basano su palline di impasto dolce, fritte e poi avvolte nel miele. Questa somiglianza ha portato molti a ipotizzare una possibile origine comune o uno scambio culturale tra le regioni centrali e meridionali dell’Italia. Durante i secoli, il commercio, i matrimoni e le migrazioni interne hanno favorito la diffusione e la contaminazione delle tradizioni culinarie, dando vita a ricette simili ma adattate ai diversi contesti locali. Gli struffoli, solitamente preparati durante il periodo natalizio, condividono con la cicerchiata non solo la tecnica di preparazione ma anche il ruolo di dolce conviviale, spesso servito al centro della tavola per essere gustato in compagnia. Questa connessione tra i due dolci evidenzia come la cucina italiana sia un mosaico di tradizioni che, pur mantenendo le proprie peculiarità, si intrecciano creando un patrimonio gastronomico unico e affascinante.

Ingredienti

  • 6 uova
  • farina “00” 500 gr
  • miele 200 gr
  • mandorle (sbucciate e tritate!) 70 gr
  • olio d’oliva (per la quantità contate una tazzina da caffè)
  • anice (per la quantità contate mezza tazzina da caffè)
  • 2 cucchiai e mezzi di zucchero
  • olio di semi d’arachidi (per friggere)

La ricetta per la cicerchiata: preparazione

ricetta per la cicerchiata

Per preparare questo delizioso dolce, iniziate predisponendo il piano di lavoro con la farina disposta a fontana. Formate un ampio incavo al centro della farina, dove andrete a inserire le uova. Vi serviranno 3 uova intere e 3 tuorli, mentre i 3 albumi rimanenti dovranno essere messi da parte in una ciotola pulita per essere successivamente montati a neve. Questa operazione è fondamentale per donare leggerezza all'impasto.

Iniziate a mescolare le uova con la farina, incorporandole gradualmente. Aggiungete quindi le mandorle, che avrete precedentemente sbucciato e tritato finemente. Le mandorle conferiscono al dolce un sapore intenso e una texture particolare. Unite anche lo zucchero, avendo cura di mescolare con energia per amalgamare tutti gli ingredienti. Continuate a lavorare l’impasto fino a quando non risulterà ben omogeneo e compatto.

A questo punto, montate a neve ferma i tre albumi messi da parte. Questo passaggio richiede attenzione: utilizzate una frusta elettrica o manuale e montate gli albumi fino a ottenere una consistenza morbida e spumosa. Incorporateli delicatamente all’impasto, utilizzando una spatola e mescolando con movimenti dal basso verso l’alto per evitare che gli albumi si smontino. Questo passaggio darà all’impasto una consistenza più ariosa.

Una volta ottenuto un impasto omogeneo, dividetelo in porzioni di circa 2 cm di spessore. Con ogni porzione, formate dei serpentini arrotolando l’impasto sul piano di lavoro leggermente infarinato. Tagliate poi i serpentini in pezzettini regolari, dai quali ricaverete delle palline grandi circa quanto un’oliva. Cercate di lavorare con rapidità, in modo che l’impasto non perda la sua elasticità.

Per la fase di frittura, scaldate abbondante olio di semi in una padella dai bordi alti o in un tegame. Portate l’olio alla giusta temperatura, che potrete verificare immergendo un piccolo pezzo di impasto: se sfrigola immediatamente, l’olio è pronto. Friggete le palline poche per volta, per evitare che la temperatura dell’olio si abbassi e per ottenere una doratura uniforme. Una volta ben dorate, prelevate le palline con una schiumarola e trasferitele su un piatto foderato con carta assorbente, in modo da eliminare l’eccesso di olio.

Nel frattempo, preparate il miele. Versatelo in un pentolino e scaldatelo a fuoco lento. Mescolate delicatamente finché non diventa più fluido e brillante. Il miele riscaldato sarà l’ingrediente che darà il tocco finale al dolce, conferendo una nota dolce e avvolgente. Potete procedere in due modi per assemblare il dolce.

Metodo 1: Disponete le palline fritte su una teglia rivestita di carta da forno, formando una ciambella decorativa (o la forma che preferite). Versate il miele caldo a filo sopra le palline, assicurandovi che ogni pallina venga ben ricoperta. Lasciate raffreddare il tutto, permettendo al miele di solidificarsi leggermente e di tenere unite le palline.

Metodo 2: Se preferite una versione più compatta, trasferite le palline fritte in un grande tegame. Scaldatele a fuoco lento e versate il miele caldo direttamente sopra. Mescolate delicatamente, facendo attenzione a non rompere le palline, fino a ottenere una massa omogenea e ben compattata.

In entrambi i casi, lasciate raffreddare completamente prima di servire. Questo dolce, con la sua combinazione di sapori e consistenze, sarà un successo assicurato, perfetto per concludere un pasto o da offrire in un’occasione speciale.

Varianti

La ricetta per la cicerchiata al forno

Questo fantastico dolce carnevalesco è tipico del centro Italia, soprattutto nelle zone di Amatrice. Per chi non volesse o per i non amanti del fritto proponiamo una variante della cicerchiata che si può preparare anche al forno e con l’utilizzo del bimby.

Ingredienti per l’impasto:

  • 300 gr di farina 00
  • 40 gr di zucchero semolato
  • 30 ml di olio extravergine di oliva
  • 60 ml di liquore all’anice
  • 3 uova
  • Zeste di limone non trattato
  • Sale q.b.

Ingredienti per la glassatura:

  • 200 gr di miele
  • 120 gr di zucchero semolato
  • Arancia candita q.b.
  • Noci, pinoli e pistacchi q.b.

Procedimento

Come abbiamo detto per preparare questo dolce utilizzeremo il Bimby. Mettete nel recipiente tutti gli ingredienti che servo per realizzare l’impasto. Posizionate il pulsante su velocità Spiga e azionatelo per 2 minuti. A questo punto prendete il composto che avete appena ottenuto, mettetelo in una ciotola con della farina, copritelo con un panno e lasciatelo riposare per circa 30 minuti.

Recuperate l’impasto, buttate su una spianatoia una manciata di farina. Prendete dei piccoli pezzi del composto e formate sopra la spianatoia infarinata dei piccoli cordoncini, dopodiché con un coltellino tagliate piccoli parti di circa 1 cm e con le mani formate delle palline che andrete a sistemare su una teglia ricoperta da carta da forno.

Mettete la teglia nel forno preriscaldato in modalità statico a 180 C per una 10 di minuti circa. Le palline devo risultare ben dorate. Una volta cotte, sfornatele e lasciatele raffreddare.

Nel frattempo mettete il miele in un pentolino assieme allo zucchero. Una volta che avete portato a bollore il miele, toglietelo dai fornelli e gettateci dentro le vostre palline e tutti gli ingredienti che servono per ottenere la glassatura. Mescolate il tutto per 5 minuti dopodiché sistemate il composto ottenuto su un piatto e donate la forma che preferite. Lasciate raffreddare prima di portare in tavola.

Varianti Regionali

  • Abruzzo: In Abruzzo, la cicerchiata è spesso arricchita con scorza di agrumi e a volte con frutta secca come mandorle o noci.
  • Molise: Nel Molise, si tende a utilizzare più miele nella preparazione, conferendo al dolce una consistenza più appiccicosa.
  • Umbria: In Umbria, la cicerchiata può essere arricchita con aromi come l'anice o il limone.
  • Marche: Nelle Marche, la cicerchiata può includere anche canditi, che aggiungono un tocco colorato e saporito.

Vini da Abbinare alla Cicerchiata

  1. Passiti:

    • Passito di Pantelleria DOC (Sicilia): Questo vino è noto per i suoi intensi sapori di albicocca secca, miele e spezie. La sua dolcezza e aromaticità si sposano bene con i sapori della cicerchiata.
    • Recioto di Soave DOCG (Veneto): Con note di mandorla, miele e frutta matura, offre un contrasto armonioso con la cicerchiata.
    • Sagrantino di Montefalco Passito DOCG (Umbria): Ricco e corposo, con sapori di frutta secca e spezie, è un ottimo abbinamento.
  2. Vini Muffati:

    • Muffato della Sala (Umbria): Questo vino dolce prodotto con uve affette da muffa nobile ha un bouquet complesso che si sposa bene con la dolcezza della cicerchiata.
    • Orvieto Vendemmia Tardiva DOC (Umbria): Vino dolce con sentori di miele e fiori, perfetto per accompagnare la cicerchiata.
  3. Spumanti e Vini Frizzanti Dolci:

    • Moscato d'Asti DOCG (Piemonte): Le sue note fruttate e il basso contenuto alcolico lo rendono un abbinamento ideale.
    • Brachetto d'Acqui DOCG (Piemonte): Un vino frizzante dolce con note di frutti rossi, ideale per i dolci a base di miele.
    • Lambrusco Dolce (Emilia-Romagna): La sua leggera frizzantezza e le note fruttate bilanciano la dolcezza del dolce.
  4. Vini Fortificati:

    • Vin Santo del Chianti DOC (Toscana): Con il suo gusto morbido e complesso, arricchito da note di frutta secca e miele, si abbina perfettamente alla cicerchiata.
    • Marsala Dolce DOC (Sicilia): Ricco e corposo, con sentori di caramello, cioccolato e frutta secca, si sposa bene con il miele.
    • Vino di Visciole (Marche): Un vino dolce aromatizzato alle ciliegie, ideale per un abbinamento con dolci a base di miele.
  5. Vini Aromatizzati e Liquori Tradizionali:

    • Vermouth Bianco: Un vermouth bianco di qualità, servito freddo, può offrire una combinazione interessante grazie ai suoi aromi erbacei e speziati.
    • Amaretto: Il classico liquore alle mandorle si sposa bene con i sapori della cicerchiata.

Abbinamenti Regionali

  • Abruzzo e Molise:

    • Montepulciano d'Abruzzo Passito: Dolce e fruttato, con un leggero accenno di spezie.
    • Trebbiano d'Abruzzo Passito: Un bianco passito che offre una dolcezza equilibrata e note di frutta secca.
  • Umbria e Marche:

    • Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito DOC: Offre sentori di mandorla, miele e albicocca.
    • Vin Santo Umbro: Dolce, con una complessità aromatica che si abbina bene con la cicerchiata.

Autore: Enrico Mainero

Immagine di Enrico Mainero

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