Preparati con facilità come i classici ravioli di pasta fresca, i ravioli dolci sono sfiziosi e croccanti, e possono contenere il tipo di confettura che preferite! Attenzione a non confonderli con i ravioli fritti!
Impastate in una ciotola il burro, la farina, lo zucchero, il latte, l’uovo, la vanillina e un pizzico di sale; una volta ottenuto un composto compatto, copritelo con la pellicola trasparente e lasciate riposare mezz’ora al fresco.
Dividete l’impasto in panetti da 150 gr e con il matterello cercate di ottenere una sfoglia rettangolare di spessore di 1 mm massimo 1 mm e ½ .
Adagiate la sfoglia su un piano e ponete su di essa cucchiaini scarsi di ripieno (qualsiasi tipo di confettura o la Nutella) a distanza di qualche cm l’uno dall’altro.
A questo punto, posateci sopra un’altra sfoglia.
Per essere sicuri che non si aprano sigillateli per bene con le dita e poi friggete in olio caldo, non bollente, 2-3 ravioli per volta. Non appena saranno dorati adagiate i ravioli su carta assorbente.
Una volta tiepidi spolverizzateli con dello succhero a velo.
I ravioli, o tortelli, nella versione dolce e fritta vantano una lunga tradizione ben radicata in varie regioni della nostra penisola. Sono conosciuti con vari nomi, a seconda della zona, e rappresentano una preparazione che può essere fatta indipendentemente dalla festività del carnevale, piuttosto per soddisfare la voglia di dolce con una ricetta veloce, facile e personalizzabile a seconda del proprio gusto.
Partiamo dalla Sardegna, l’isola in cui i ravioli dolci sono famosi con il nome di Seadas. La base della pasta è fatta di grano duro, viene poi tagliata a forma di disco, riempita con del formaggio pecorino aromatizzato con scorza di agrumi (arancia o limone), ripiegata per dare la forma tipica del raviolo e fritta in olio di oliva. Per finire si glassano leggermente sulla superficie con del miele. In altre zone dell’isola, per il periodo di carnevale si fanno ripieni di mandorle, miele e acqua ai fiori d’arancio, fritti e spolverizzati con zucchero a velo, si chiamano Culingiones. Spostandoci a nord la tradizione dei ravioli dolci continua con una preparazione simile, ma dal ripieno fatto fatto con biscotti secchi, latte, amaretti e cacao. In Sicilia invece c’è la cassatella, il nome del raviolo dolce fritto fatto con ricotta mischiata a piccole gocce di fondente.
Se desiderate rendere ancora più golosi i ravioli fritti di carnevale, potete provare a prepararli con il ripieno di ricotta e cioccolato al posto della più classica marmellata. La preparazione base della pasta resta la stessa, le dosi che vi riportiamo sono per circa 20 ravioli dolci
Prendete della ricotta fresca, 400 gr. circa, e satacciatela cercando di eliminare i grumi, aggiungete 100 gr. di zucchero a velo, scorza di agrumi, un rosso d’uovo, cannella (facoltativa), una bustina di vanillina e pezzetti di cioccolata. Procedete poi mettendo un pò di impasto sulla pasta e ripiegando i bordi per formare i ravioli. Si possono friggere un pò alla volta in olio bollente, oppure cuocerli in forno a 180° fino a duratura.
Questo dolce può essere conservato per uno, massimo due giorni, in un recipiente ben chiuso oppure congelato (prima della cottura) se tutti gli ingredienti utilizzati sono freschi.
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Per le vie della capitale i ristoranti e tavole calde sono numerosi, per deliziare tutti i palati, anche quelli dei più esigenti. Numerosi i turisti e i romani che ogni anno siedono alle tavole dei ristoranti per un pranzo o una cena in compagnia, assaporando le prelibatezze della cucina laziale.
Sono molti coloro che una volta assaggiata la cucina siciliana ne sono rimasti attratti grazie alla sua particolarità. Per chi abita a Roma o ci si trova per una vacanza, che in qualche modo desiderano riassaporare quei piatti tipici della cucina siciliana o conoscerne di nuovi, è bene sapere che i ristoranti siciliani a Roma sono numerosi, sparsi qua e la in tutta la città, dal centro alle zone più periferiche, tra cui Eur, Colle Verde, San Lorenzo ecc.
Niente è inconfondibile come il sapore del pane caldo e ognuno di noi ha la sua preferenza: con tanta mollica oppure con più crosta; sciapo o salato; bianco, di semola o con farina di mais…
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