Una delle caratteristiche della cucina italiana e che l'ha resa apprezzata in tutto il mondo è l'enorme varietà di ricette e preparazioni che offrono le diverse regioni, che poi vanno ad arricchire e a rendere variegata appunto la gastronomia nazionale. Ciascuna area geografica presenta prodotti propri e peculiari che combinandosi permettono di realizzare qualcosa di unico, prelibato e, come detto, apprezzatissimo.
Un esempio tipico di tutto questo è la Bisciola, originaria della Valtellina (bellissima area della Lombardia), conosciuta delle volte anche con altri nomi, quali Pan de fich o Panun de Natal. Tuttavia questi sono anche piccolissime varianti di una sorta di panettone valtellinese, quindi un dolce tipico di quell'area, e che presentano in comune nella loro composizione sempre alcuni ingredienti come l'uvetta, i fichi e le noci.
Come dicevamo, la Bisciola è una sorta di panettoncino di piccole dimensioni e basso, tuttavia ricco di gusto e assai apprezzato non solo in Valtellina, ma anche nel resto del Nord del Paese. Come è possibile vedere nella ricetta originale, l'impasto è frutto della miscelazione di vari tipi di farina con le uova, a cui poi si aggiungono gli ingredienti più noti e prelibati, come noci, frutta secca e fichi.
Comunque, adesso passiamo a spiegare come è possibile realizzare questo dolce così gustoso, per coloro che lo volessero presentare per qualche occasione speciale.
Iniziamo a preparare i bocconotti, facendo bollire il latte ed aggiungendo lo zucchero e il cioccolato; a freddo aggiungere le mandorle tritate finemente.
Battere un po’ le uova ed aggiungerle al composto insieme alla cannella, il limone, il caffè e la sambuca.
Impastare tutti gli ingredienti insieme e lavorare bene: l’impasto deve risultare ben liscio. Stendere la sfoglia sottile fino a circa 3 mm e ritagliarla con gli stampini unti con il burro (formine rotonde).
Riempire gli stampini con il composto di cioccolato, disporli su teglie da forno e infornare a 180°.
Questo particolare pasto è tipico Valtellinese e porta con sé un’antica leggenda. Si racconta che intorno al 1797, nel momento in cui le truppe di Napoleone hanno invaso il Nord dell’Italia, arrivarono fin a Valtellina e si fermarono per la notte. Napoleone richiese al proprio cuoco di preparare un dolce che gli ingredienti tipici di quella valle, da questa assurda richiesta nasce la Bisciola e viene tramandata da generazioni con oltre 200 anni di storia alle spalle. In occasione delle festività natalizie, o comunque feste tradizionali, i valtellinesi cucinano questo dolce con gli stessi semplici ingredienti: fichi, farina, uvetta, noci, zucchero, burro, tuorlo e miele.
La preparazione del piatto comprende, però, anche la levitazione della pasta che ha una durata di circa 36 ore. Alla fine di tutta la preparazione abbiamo davanti un piatto leggerissimo da digerire e che si accompagna perfettamente con panna montata o una grappa bianca.
Di recente molti sono diventati vegani, quindi perché non fare una ricetta anche per loro? La bisciola è un dolce molto buono e che piace un po’ a tutti, quindi ecco la ricetta per la bisciola vegan:
Gli ingredienti variano di poco, 200g di fichi secchi, 200g di uvetta e 200 di noci tagliate a pezzetti, un po’ di grappa valtellinese, 500g di farina, 200g di zucchero di canna, 100g di panna di mandorle (anche se va benissimo anche quella di riso, di soia o quella d’avena), 100g d’olio di mais (oppure quello di girasole, potete scegliere quello che preferite).
Per la preparazione basterà tagliare la frutta (ci riferiamo ai fichi secchi e all’uvetta), maceratela nella grappa aggiungendo dell’acqua per circa un’oretta.
Nel momento in cui notate che il tutto si è ammorbidito, possiamo passare a scolare la grappa. Preriscaldate il forno a circa 200° e, nel frattempo, preparate sbattete con una frusta l’emulsione con la panna di mandorla e l’olio. Successivamente andate a preparare l’impasto con la farina, lo zucchero, l’emulsione descritta prima e l’olio, per unire tutto insieme e dare una forma di circa quattro pagnotte oppure due filoni, sistemateli su una teglia ed infornare per una quarantina di minuti.
Ricordiamo che questo genere di dolce presenta un elevato contenuto calorico e spesse volte viene gustato in sostituzione del più tradizionale panettone natalizio, soprattutto in alcune zone della Lombardia. Nel corso del tempo, a parte la versione vegana molto recente, si è affermata un'altra piccola variante della Bisciola, molto più economica e povera, chiamata i Basin de Sundri.
Fuori dalla Lombardia ed in particolare nella vicina Genova, esiste tuttavia anche una versione ligure che somiglia molto a questo dolce natalizio valtellinese prelibato ed è il Pandolce genovese. Presentano ambedue pressoché gli stessi ingredienti, tuttavia per apprezzare la vera Bisciola, bisogna recarsi appunto in Valtellina.
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Per le vie della capitale i ristoranti e tavole calde sono numerosi, per deliziare tutti i palati, anche quelli dei più esigenti. Numerosi i turisti e i romani che ogni anno siedono alle tavole dei ristoranti per un pranzo o una cena in compagnia, assaporando le prelibatezze della cucina laziale.
Sono molti coloro che una volta assaggiata la cucina siciliana ne sono rimasti attratti grazie alla sua particolarità. Per chi abita a Roma o ci si trova per una vacanza, che in qualche modo desiderano riassaporare quei piatti tipici della cucina siciliana o conoscerne di nuovi, è bene sapere che i ristoranti siciliani a Roma sono numerosi, sparsi qua e la in tutta la città, dal centro alle zone più periferiche, tra cui Eur, Colle Verde, San Lorenzo ecc.
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